venerdì 8 ottobre 2010

L'antieroe Coliandro




Il poliziotto nato dalla penna di Lucarelli è un concentrato dei più fastidiosi vizi e di quelle orribili fissazioni che infestano le menti di una ben nutrita parte di persone nel nostro bel paese. Uno specchio che mostra ciò che spesso si fa finta di non sapere, o di relegare ad una minoranza che invece non lo è.
La realtà è finzione, e viceversa: il confine diventa labile e sbiadito.
Come non affacciarsi su questa scena finale della serie, summa rappresentativa dell'antieroe Coliandro...

martedì 7 settembre 2010

La Pantera Rosa colpisce ancora



Negli anni '60, il grande regista Blake Edwards da inizio al ciclo de "La pantera Rosa", con un cast d'eccezione: David Niven, Capucine, la giovanissima e bellissima Claudia Cardinale, Herny Mancini alle musiche e...Peter Ustinov nei panni dell'imbranato Ispettore Clouseau. Quest'ultimo rifutando la parte, fece sbocciare suo malgrado uno degli attori e caratteristi più grandi del secolo scorso: Peter Sellers.
Sellers, pressoché sconosciuto al grande pubblico, comincia la sua vera carriera proprio nel '63 con "La pantera Rosa", film che lo vede nel ruolo di co-protagonista. Tra un moderno Chaplin e un nostrano Totò, la forza di Sellers, il suo carisma, le sue doti comiche e la sua naturalezza, convincono e affascinano così tanto, da far sì che tutto il ciclo dei film di Edwards, venga concepito e basato proprio sul suo ruolo.
Altra piccola chicca: i disegni animati usati nei titoli di coda del primo film, saranno poi riproposti per la famosa serie di cartoni "La pantera Rosa".
In questo spezzone c'è tutto ciò che si può chiedere al cinema d'autore: regia, montaggio, fotografia, sonoro, tempistica e genialità

lunedì 6 settembre 2010

Animal House - The Horse



E' doverosa una piccola introduzione, dato si tratta del mio primo post.
Associandomi e riflettendomi in pieno nelle parole di Massi del post introduttivo, lancio una piccola "polemica" (tra l'altro percorrendo una strada già avviata dallo stesso Massi col il filmato di "Risky Business"...): perchè penare, riflettere, cercare, agognare, concentrarsi, sfinirsi nella ricerca mitica e a volte infausta di "5 minuti" di poesia in film deprecabili (sfido chiunque a trovare un solo secondo di poesia in "Troll 2"), quando la mente geniale di alcuni ha prodotto opere d'arte di un valore così grande, da far impallidire i pittori e gli scultori del '600?

venerdì 3 settembre 2010

Love on a real train (Risky Business)



Gli anni ’80. E Risky Business ne è la migliore rappresentazione
Non fatevi ingannare, il film può sembrare una commedia adolescenziale imbevuta dello spirito edonistico di quel periodo: soldi, successo, bellezza. Ma fuori dagli stereotipi del cinema adolescenziale, Risky Business è un racconto d’iniziazione, dove senza sentimentalismi, e con un po’ di malizia, s'ironizza sulla società perbenista americana.
Quello che però preferisco di questo film è la capacità di ricreare un atmosfera onirica, grazie soprattuto alle musiche del gruppo tedesco dei Tangerine Dream. Elettronica anni 80, sognante, a tratti cupa, la musica accompagna una sequenza sospesa tra la sporca realtà metropolitana di Chicago e la suggestiva fantasia di far l'amore su un treno (Tom Cruise con Rebecca De Mornay).


Ps. Purtroppo Youtube mi blocca la possibilità di far visualizzare il video sul blog per motivi di copyright (anche se poi indica disattivato su richiesta dell'utente... buffoni). Il video è comunque visualizzabile sul sito di youtube: la qualità è superiore a qualsiasi altra cosa che si trova in giro e vale la pena!

mercoledì 28 luglio 2010

Benvenuti!

Ricordo di aver letto in un intervista ad un regista (credo Ejzenstejn), questa frase: in qualsiasi opera filmica, anche nelle peggiori, si possono trovare 5 minuti di poesia... (forse era Welles?).

Il primo istinto è quello di ripensare ai peggiori film mai visti, per testare questa affermazione: vi sconsiglio dal cimentarsi in questa ricerca ed accettare il postulato così. Del resto con questa frase, si può riabilitare una vastissima filmografia di mediocre gusto che ci siamo sorbiti.

A me, ad esempio, bastano questi pochi secondi per giustificare l’esistenza dei Vanzina e dei cinepanettoni:



Molti, moltissimi film anche non famosi, hanno comunque lasciato una immagine o una scena, impresse nella memoria. Momenti che avevano una particolare forza evocativa, tanto da far ricordare quelle sequenze, aldilà di giudizi di critica o successo di pubblico del film stesso.

Questo blog non nasce per ricordare il finale di Blade Runner o De Niro allo specchio in Taxi Driver, ma per proporre quelle scene “particolari”, momenti più o meno brevi, anche di film minori, che mi (o vi) hanno affascinato, che avevano un "qualcosa" e che in qualche modo sono entrati a far parte del nostro bagaglio culturale.